Le lezioni sono articolate in dieci incontri online da due ore e mezza l’una (dalle 19 alle 21,30) per un totale di 25 ore di lezione.
Il corso è aperto a un massimo di 20 partecipanti.
IL PROGRAMMA DEL CORSO (10 lezioni):
Giorno 1 (17 Novembre)
Raccontare storie
Tutti noi, durante le nostre giornate, abbiamo a che fare con le storie: raccontiamo ciò che ci è accaduto mentre eravamo lontani da casa, ripercorriamo le tappe di un viaggio, immaginiamo il nostro futuro; ma quali storie meritano davvero di essere raccontate? e come possiamo modellarle per lettori differenti?
Nel primo giorno parleremo di come lo stesso racconto possa essere influenzato dal mezzo e dal destinatario.
Giorno 2 (1 Dicembre)
Da dove vengono le idee?
Una delle domande che più spesso vengono sottoposte a uno scrittore è senza dubbio: “da dove arrivano le tue idee?”
Non sempre è facile dare una risposta, isolare gli elementi di realtà in grado di generare l’idea narrativa: possiamo però facilitare il suo arrivo provando a conoscere (e di conseguenza a nutrire e stimolare) il nostro immaginario. A questo ci dedicheremo durante il secondo giorno.
Giorno 3 (15 Dicembre)
Ogni storia è una storia di conflitti
Senza conflitti, senza distanza dalla meta, le storie probabilmente non potrebbero iniziare: ogni storia è un viaggio, e spesso dai viaggi si torna cambiati.
Durante il terzo giorno parleremo del “viaggio dell’eroe”, dei ruoli (o dell’assenza di ruoli) dei personaggi e del motore di ogni storia: il nucleo drammatico. A partire da quest’ultimo rifletteremo dunque sul conflitto che muove il nostro racconto.
Giorno 4 (12 Gennaio)
Cominciare con lentezza
Una volta individuato il proprio immaginario e il proprio nucleo drammatico, al buon narratore conviene concedersi un momento di esitazione: per riprendere la metafora di prima, così come prima di affrontare un viaggio è conveniente preparare lo zaino, scegliere un percorso abbastanza definito e studiare la cartina, allo stesso modo prima di cominciare a scrivere è sempre bene documentarsi sul mondo che si desidera raccontare. Prevedere, cioè, una fase di ricerca.
Giorno 5 (26 Gennaio)
Ipse dixit
Aristotele riconosceva quattro parti nell’arte della retorica: inventio, dispositio, elocutio, actio. Riflettere su questi passaggi si dimostra utile ancora oggi per l’approccio a una narrazione.
Durante il quarto giorno completeremo la preparazione del racconto, stabilendo come strutturare la nostra storia (lavoreremo sulla trama e sulla creazione di una scaletta), da che punto di vista raccontarla, quale “voce” utilizzare e come stingere un “patto col lettore”.
Giorno 6 (9 Febbraio)
Chi è Oz?
Chi racconta la nostra storia? qual è il suo rapporto con i personaggi? e che differenze ci sono tra autore, narratore e personaggio (o personaggi) a cui affidiamo il punto di vista della storia?
Ci muoveremo, durante il sesto giorno, tra le differenti tipologie di narratore, sceglieremo se adottare un narratore assente o presente – o addirittura “asfissiante” – e introdurremo il concetto di “attendibilità” del narratore. Da qui, rifletteremo sulle differenti possibilità di focalizzazione e sul punto di vista.
Giorno 7 (23 Febbraio)
C’era una volta
Se è vero che ci ben comincia è già a metà dell’opera, durante la narrazione di una storia spetta all’incipit il compito più ardimentoso. Si dice che “c’è solo un’occasione per fare una buona prima impressione”: allo stesso modo, durante una narrazione, abbiamo solo un’occasione per introdurre il mondo che vogliamo raccontare, per presentare il conflitto, per far entrare in scena per la prima volta i nostri personaggi.
Il settimo giorno sarà dedicato interamente all’incipit e alle sue diverse tipologie.
Giorno 8 (9 Marzo)
E poi cosa succede?
Una narrazione è un insieme di reazioni e di concause: a ben vedere, perciò, può andare avanti all’infinito a suon di “e poi?” e di “perché?”, domande che portano a esplorare gli effetti delle azioni (gli “e poi”) e le loro cause (i “perché”).
Il lavoro dell’ottavo giorno prenderà le mosse dagli incipit realizzati, trasformando il primo evento, quello da cui la storia muove, in una narrazione legata al nucleo drammatico, senza il quale la storia non esisterebbe.
Giorno 9 (23 Marzo)
E come va a finire?
Pensare al finale a partire dal nucleo drammatico è un’ottima pratica per capire dove la storia ci stia portando, ma anche per gestire più consapevolmente la tensione.
Durante il nono giorno ipotizzeremo differenti finali per differenti storie, studieremo i possibili effetti di un finale aperto e ragioneremo sulla scelta di chiudere o meno le eventuali sottotrame.
Giorno 10 (6 Aprile)
La chiamano “cassetta degli attrezzi”
L’ultimo giorno verrà dedicato interamente al laboratorio: a partire dai testi prodotti durante i singoli incontri, concluderemo il corso riflettendo su alcune tecniche utili per raccontare al meglio le nostre storie future, ragionando sui dialoghi, sulle descrizioni, sui personaggi e sui diversi elementi di una narrazione.
Dedicheremo un momento anche alle suggestioni che ci arrivano da altri media, dal fumetto alla narrazione sui social, dal film al videogioco.
ORARI:
Martedi: dalle 19:00 alle 21:30